Vīrabhadrāsana I: La Posizione del Guerriero I
Vīrabhadrāsana I: La Posizione del Guerriero I

Lo studio degli asana principali dello Yoga, ci riporta sempre alle radici di una tradizione millenaria che trae ispirazione dalla ricca mitologia induista. Tra queste Vīrabhadrāsana I, II e III – comunemente note come le posizioni del Guerriero – spiccano proprio per il loro valore simbolico.
Tuttavia, quello che normalmente traduciamo con il termine “guerriero”, (“warrior” anche in inglese), si riferisce al nome di una divinità: il guerriero Vīrabhadra, una manifestazione furiosa del dio Shiva.
Nello specifico il termine è composto da due parti: Vīra e Bhadra.
- Vīra (वीर) evoca l’eroe, l’uomo coraggioso, il simbolo dell’eroismo e del sacro fuoco rituale. Questo termine ha una radice comune con il latino vir, da cui deriva anche il nostro termine “virile”, dimostrando la connessione linguistica e culturale tra le antiche popolazioni indoeuropee.
- Bhadra (भद्र), invece, significa buono, benevolo e di buon auspicio, ma racchiude anche l’idea di bellezza, prosperità e forza, con molteplici sfumature interpretative che arricchiscono la tradizione dei testi sacri.
Questa complessità terminologica evidenzia ulteriormente come la lingua sanscrita, utilizzata per millenni nella trasmissione della conoscenza spirituale e rituale, contenga in sé una moltitudine di significati, rendendo ogni asana un vero e proprio veicolo di filosofia, cultura e tradizione.
Significato e simbolismo di Vīrabhadrāsana
La leggenda narra che Shiva, colmo di dolore e rabbia per la perdita della sua amata Sati, strappò una ciocca dei suoi capelli e la scagliò a terra, dando vita a Virabhadra, un guerriero potente e invincibile.
Sati, innamorata di Shiva, si era tolta la vita gettandosi nel fuoco sacrificale del padre Daksha, il quale aveva insultato e umiliato Shiva rifiutandosi di invitarlo a un grande sacrificio.
Accecato dal dolore e dall’ira, Shiva invocò Virabhadra per vendicarsi di Daksha. Virabhadra e il suo esercito di guerrieri distrussero la cerimonia sacrificale e decapitarono Daksha. In seguito, Shiva, sopraffatto dal dolore, riportò in vita Daksha, sostituendo la sua testa con quella di un ariete.
Questa leggenda simboleggia la trasformazione attraverso il dolore, la distruzione necessaria per rimuovere l’ignoranza della mente e permettere la rinascita, grazie anche al potere della determinazione e della forza interiore.
Come eseguire la Posizione del Guerriero 1 in sicurezza
Vediamo di seguito alcuni suggerimenti e linee guida necessarie per effettuare la posizione Vīrabhadrāsana I in modo corretto e senza rischi:
- Attiva i quadricipiti per stabilizzare l’articolazione del ginocchio anteriore e mantenere il peso equilibrato anche sulla gamba posteriore.
- Evita di inarcare eccessivamente la zona lombare mantenendo il bacino neutro e allungando la colonna verso l’alto.
Se hai problemi alle spalle, tieni le mani sui fianchi, o in Añjali Mudrā, invece di sollevarle oppure utilizza un thera-band da legare al piede della gamba posteriore e da tenere tra le mani (in modo da creare una resistenza) e da allungare gradualmente verso l’alto partendo con le braccia piegate dietro la testa.
In questo modo stimolerai il lavoro di elevazione della scapola, sentendo che il movimento delle braccia coinvolge tutto il cingolo scapolare e i grandi muscoli della schiena.
I Benefici di Vīrabhadrāsana I
Virabhadrasana I è una posizione che coinvolge l’intero corpo, con un focus particolare su gambe, braccia e core. La pratica di questo asana migliora la stabilità e l’equilibrio, rinforzando i quadricipiti, i glutei, i polpacci e gli addominali.
Anche le spalle, le braccia e la parte superiore della schiena vengono attivate per mantenere il sollevamento delle braccia.
Benefici fisici e aree anatomiche coinvolte
Questa posizione aiuta infatti a:
- Rafforzare le gambe, le spalle e il core, lavorando soprattutto sull’ileo-psoas.
- Migliorare la mobilità dell’anca, lavorando sui flessori, e l’allineamento posturale.
- Stimolare il sistema circolatorio, aumentando l’ossigenazione muscolare.
- Migliorare l’equilibrio e la coordinazione tra parte inferiore e superiore del corpo.
- Attivare la muscolatura addominale profonda (trasverso, pavimento pelvico, obliqui) per stabilizzare il bacino e la colonna vertebrale.
- Allungare in maniera organica la colonna vertebrale lavorando sui paravertebrali profondi, creando spazio e leggerezza tra tutti i corpi vertebrali.
Benefici mentali ed emotivi
Virabhadrasana I è una posizione di potenza non solo fisica ma anche interiore, praticarla aiuta a:
- Sviluppare forza interiore e fiducia in sé stessi.
- Favorire la concentrazione e la capacità di affrontare le sfide con resilienza.
- Migliorare la connessione mente-corpo, portando maggiore consapevolezza del proprio centro.
- Liberare tensioni emotive accumulate, grazie all’apertura del torace e all’attivazione del diaframma.

Le controindicazioni
Questo asana è sconsigliato, tranne che se eseguita sotto la guida di un insegnante esperto e con approfondite conoscenze anatomiche, a chi soffre di:
- Problemi alle ginocchia o alle anche.
- Pressione alta o problemi cardiaci.
- Dolori alla zona lombare, a meno di modifiche con supporti adeguati, come ad esempio una sedia.
Posizioni intermedie o preparatorie
Prima di eseguire Virabhadrasana I, è utile preparare il corpo praticando:
- Tadasana (Posizione della montagna) per sviluppare consapevolezza posturale.
- Utthita Ashwa Sanchalanasana (Affondo alto) per preparare le anche e le gambe.
- Adho Mukha Svanasana (Cane a testa in giù) per allungare e riscaldare la muscolatura delle gambe.
Le Varianti di Vīrabhadrāsana I
- Variante con mani giunte dietro la schiena: aiuta ad aprire il torace e migliorare la postura.
- Variante con torsione (Parivrtta Vīrabhadrāsana I:): mantenendo la base della posizione, ruota il busto verso la gamba anteriore per un maggiore lavoro sulla mobilità della colonna.
- Utilizzo di supporti: praticare la posizione con un blocco sotto il tallone posteriore aiuta a trovare maggiore stabilità.
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